Al via la più grande campagna di prevenzione del disagio giovanile e delle dipendenze finanziata dal Dipartimento Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri per contrastare la crescente diffusione di sostanze stupefacenti tra gli adolescenti in età sempre più precoce.
E’ partito nelle scorse settimane e raggiungerà in totale 20mila studenti di scuole medie e superiori in due anni ilprogetto WeCare 4.0, realizzato dal team WeFree della Comunità San Patrignano grazie al sostegno del DPA. Una campagna innovativa che, sulla base dell’esperienza pluriennale di San Patrignano nel settore educativo, supera le classiche metodologie delle attività di prevenzione, basate principalmente su criteri meramente informativi sulle sostanze e sui loro effetti e sui rischi per la salute.
“WeCare 4.0 si fonda infatti sulla peer-to-peer-education – sottolineano Silvia Mengoli e Patrizia Russi, responsabili del progetto – per entrare maggiormente in sintonia con i ragazzi tra i 12 e i 19 anni, aprendo un canale emotivo attraverso le testimonianze di loro pari che hanno compiuto il percorso di recupero in comunità e che li condurranno a riflettere sui rischi legati al consumo di droghe e sulle cause e sulle conseguenze della tossicodipendenza, aiutandoli a formulare un pensiero informato e critico su questi temi, libero da pregiudizi e condizionamenti”.
L’obiettivo di WeCare 4.0, spiegano, “è far maturare negli studenti un atteggiamento di graduale e sempre maggiore consapevolezza del proprio progetto di vita, nonché stimolare e rafforzare il loro senso di responsabilità ed impegno sociale, affinché possano a loro volta trasmettere il messaggio di prevenzione ai loro coetanei”.
Quattro le regioni toccate dal progetto: Trentino, Lombardia, Emilia-Romagna e Marche. Punto centrale del progetto il “Percorso per le Competenze Trasversali e l’Orientamento (PCTO) – Tutor per la prevenzione delle tossicodipendenze”, che ha dato il via alle attività, interessando studenti iscritti al 3° e 4° anno delle superiori. Quattro i percorsi formativi proposti, uno per ciascuna regione, che si concluderanno in quest’anno scolastico e condurranno gli studenti a riflettere sulle cause e sulle conseguenze della tossicodipendenza e del disagio giovanile, per poi farli diventare tutor dei coetanei e organizzare veri e propri “poli di istituto” per la prevenzione e la promozione di stili di vita sani.
In parallelo all’attivazione dei percorsi PCTO verranno organizzati80 incontri-dibattito nelle scuole superiori, rivolti a circa 8.000 studenti delle quattro regioni. Negli incontri, i ragazzi di San Patrignano porteranno nelle classi o nelle assemblee d’istituto la loro testimonianza.
Le attività di prevenzione prevedono anche una serie di 16 format teatrali per tutti i ragazzi delle scuole aderenti al progetto, circa 8.800. Conduttori dei format saranno esperti di teatro sociale insieme a ragazzi della comunità che racconteranno la loro esperienza.
Fonte: corriereromagna.it