PORTO TORRES. Numeri più che allarmanti quelli relativi alle persone di Porto Torres che spendono denari per il gioco d’azzardo. Nel 2019, infatti, in città sono stati spesi quasi 22 milioni di euro nelle varie forme del gioco d’azzardo: in media poco più di mille euro per residente. Si tratta di dati condivisi con l’amministrazione comunale dal progetto “Non giocarti la vita” – promosso dal Piano regionale di contrasto al gioco d’azzardo patologico di Ats Sardegna – e illustrati in occasione dell’incontro tra Dalia Locci e Matteo Gallus, dell’equipe di progetto, e l’assessora alle Politiche sociali Simona Fois con la struttura comunale. Una riunione per fare il punto sulla situazione e tracciare un quadro sulla patologia della ludopatia presente nella città turritana. Complessivamente, a Porto Torres nel 2019 sono stati giocati in totale 21 milioni 804mila e 890,50 euro. La voce più consistente è rappresentata dalle slot machine, le famigerate “macchinette mangiasoldi” presenti in sale gioco, bar e tabaccherie per cui a Porto Torres nel 2019 sono stati spesi 13 milioni 832mila e 800,50 euro. Sul fronte degli strumenti tradizionali, invece, il Lotto ha totalizzato una spesa di 3 milioni e 100mila euro, il Superenalotto 711mila e 456 euro, le lotterie istantanee (Gratta e vinci) 2 milioni 954mila e 373,22 euro, le scommesse sportive a quota fissa un milione 080.411,65 euro.
«Sono dati allarmanti che confermano la dimensione di un fenomeno che va affrontato con attenzione – sottolinea l’assessora Fois – e per questo ringraziamo lo staff che ha redatto un report così accurato. Nel contesto complessivo ci sono varie riflessioni da affrontare: la principale riguarda il tema di una pratica che può sfociare facilmente in una vera e propria dipendenza, troppo spesso sottovalutata e considerata secondaria rispetto a quella legata alle droghe».
L’altra riflessione, secondo l’esponente della giunta Mulas, riguarda la notevole circolazione di denaro: «Una dinamica che stupisce in una comunità dove ufficialmente si registrano migliaia di disoccupati e ogni anno aumenta della domanda sociale. Come amministrazione comunale stiamo valutando quali azioni adottare per promuovere azioni di prevenzione e di sostegno a chi finisce in questo tunnel». Il progetto regionale “Non giocarti la vita” ha l’obiettivo uniformare le attività di prevenzione, cura e riabilitazione nell’isola, fornendo informazioni scientificamente corrette e di facile comprensione sul Gioco d’azzardo e i suoi possibili rischi, sugli effetti che può avere sulla salute, sulle relazioni familiari, sulla vita scolastica e lavorativa, sulle finanze familiari e personali. Con suggerimenti rivolti alle famiglie e ai più giovani finalizzati a riconoscere il momento in cui il gioco d’azzardo non è più solo un “gioco”. Diversi anni fa il consiglio comunale aveva approvato all’unanimità la mozione sulla ludopatia presentata dal gruppo consiliare del Centro democratico. Il documento prevedeva, tra gli altri, la nascita di gruppi di mutuo aiuto attraverso il coinvolgimento dei Servizi socia li, associazioni locali e Serd.
Fonte: lanuovasardegna.it