Alle attività del Daism-Dp dell’Ausl di Parma si sono rivolte nel 2021 complessivamente 15.579 persone (per un solo primo accesso o prese in carico stabilmente), di cui 6.145 ai servizi di neuropsichiatria dell’infanzia e adolescenza, 7.092 ai servizi di salute mentale adulti e 2.342 nei servizi per le dipendenze patologiche.
AREA NEUROPSICHIATRIA INFANZIA E ADOLESCENZA (NPIA)*
2018 – 4.286, compresi 753 nuovi casi
2019 – 4.002, compresi 512 nuovi casi
2020 – 3.105, compresi 632 nuovi casi
2021 – 3.890, compresi 530 nuovi casi
* Si tratta del numero di utenti seguiti stabilmente dal servizio, con progetto terapeutico.
L’utenza della NPIA è prevalentemente maschile (61.1%) ed ha principalmente un’età compresa tra i 6 e i 10 anni. Queste le diagnosi per macro aggregati: 25.5% per i disturbi dello sviluppo psichico, 33.4% i disturbi specifici dello sviluppo, 11% il ritardo mentale, 14.5% i fattori che influenzano lo stato di salute. Nel 2021, sono state rilasciate 139 diagnosi di DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento), mentre al Centro Residenziale di San Polo di Torrile ci sono stati 86 ricoveri (58 nel 2020). Infine, sono 489 sono stati gli utenti con disturbi dello spettro autistico assistiti, di cui 90 nuovi casi.
AREA SALUTE MENTALE ADULTI
NUMERO UTENTI IN CARICO AI CSM (Centri di Salute Mentale)* PER ANNO
2018 – 6.270, di cui nuovi 809
2019 – 6.061, di cui nuovi 690
2020 – 5.816, di cui nuovi 555
2021 – 6.012, di cui nuovi 611
* Si tratta del numero di utenti seguiti stabilmente dal servizio, con progetto terapeutico.
La quota prevalente di utenti (61.2%) si colloca nella fascia d’età 40-69 anni, mentre la fascia con età inferiore ai 39 anni è il 24,3% e quella con oltre 70 anni il 14,1%. I dati evidenziano che i disturbi riconducibili allo spettro “psicotico” rappresentano il 50,2% delle diagnosi, seguono i disturbi di ansia e adattamento (28,2%) e i disturbi della personalità (12,4%). Da segnalare l’incremento del 15,4% per i disturbi dell’adattamento.
I ricoveri in residenze territoriali a trattamento intensivo sono stati 181, e 36 nelle strutture residenziali a trattamento estensivo. Sono stati 36 gli ospiti in comunità alloggio, 31 in gruppi appartamento, 9 in gruppi di convivenza e 27 in alloggi e gruppi appartamento collegati a residenze.
Il 27 ottobre 2021 è terminata l’attività della REMS (Residenza per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza) di Casale di Mezzani, con la contestuale apertura della REMS definitiva di Reggio Emilia. Dal 27 aprile 2015 al 27 ottobre 2021 nella REMS di Casale di Mezzani sono stati effettuati 51 ricoveri che hanno riguardato 49 persone (due sono stati reingressi).
In riferimento all’attività ospedaliera, i ricoveri dello SPOI (Servizio Psichiatrico Ospedaliero Intensivo) sono stati 165 (erano 148 nel 2020), i ricoveri in day hospital sono stati 154 (contro i 156 dell’anno precedente), mentre sono in lieve aumento il numero dei ricoveri dell’SPDC (Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura) che passano da 253 a 250. Con l’obiettivo di acquisire-recuperare abilità, senso di autostima e appartenenza alla comunità sono stati garantiti numerosi interventi psico-sociali nelle aree tempo libero, sport, attività espressiva e multimedia, gruppi per le famiglie e di auto-mutuo-aiuto, con gruppi-laboratori-attività, in parte assicurate da personale dell’AUSL in parte da cooperative e associazioni locali in rapporto di convenzione con l’Azienda sanitaria.
AREA DIPENDENZE PATOLOGICHE – UTENTI IN CARICO* PER ANNO
DROGHE-FARMACI
2018 – 1.296
2019 – 1.285
2020 – 1.277
2021 – 1.335,
di cui nuovi 177 (+42%)
ALCOL
2018 – 538
2019 – 497
2020 – 495
2021 – 486,
di cui nuovi 102 (+24%)
GIOCO
2018 – 102
2019 – 105
2020 – 89
2021 – 30
di cui nessun nuovo utente
TOTALE
2018 – 1.936
2019 – 1.887
2020 – 1.861
2021 – 1.851
* Si tratta del numero di utenti seguiti stabilmente dal servizio, con progetto terapeutico.
Per quanto attiene all’età, la domanda di cura ai servizi coinvolge un ampio range, che nel 2021 è compreso tra i 14 e 82 anni (età media 43,5 anni). Si mantiene la caratteristica di un’età più elevata per gli utenti in trattamento per problematiche alcol-correlate e per i giocatori d’azzardo, rispetto all’utenza con problematiche droga-correlate (età media: Alcol=50; Gioco=53; Droghe=42).
Gli utenti minorenni rimangono una quota molto ridotta delle prese in carico nel settore delle Dipendenze (0,5%) e, in modo coerente con gli anni precedenti, appartengono quasi esclusivamente all’area Droghe e/o farmaci.
Per quanto riguarda la distribuzione di genere, si riscontra un maggior numero di utenti di sesso maschile (81%) con differenze, anche sostanziali tra le aree. Nell’area Droghe le femmine risultano il 16%, nell’area Gioco si riscontra una presenza di utenza di sesso femminile pari al 20% (era l’11% nel 2020), mentre nell’area Alcol si osserva un valore percentuale nettamente più alto pari al 30%.
All’interno dell’area problematica Droghe e/o farmaci, sebbene in calo, gli oppiacei si confermano come le sostanze d’abuso prevalenti (67%), mentre la cocaina si assesta sul 22%. In leggera crescita la quota di utenti con sostanza primaria cannabinoidi che nell’ultimo anno ha raggiunto il 10%. Si consolida il trend di aumento dei nuovi utenti con sostanza primaria cocaina che continua ad essere superiore alla percentuale dei nuovi utenti con sostanza primaria oppiacei.
Nel 2021, infatti, il 41% dei nuovi utenti è stato preso in carico per problematiche di dipendenza primaria da cocaina, mentre il 26% si è rivolto al servizio con una domanda di trattamento per abuso/dipendenza da oppiacei e il 32 % per cannabinoidi (contro il 20% del 2020).
È continuata l’attività dell’Unità di Strada, che svolge funzioni ed interventi di “prossimità”, finalizzati alla riduzione del danno e alla riduzione dei rischi, attraverso la presenza nei luoghi di aggregazione e di vita di persone in condizioni o a rischio di marginalità sociale associato al consumo di sostanze stupefacenti, anche attraverso l’accoglienza e l’offerta di servizi di bassa soglia presso la struttura Drop-in.
In calo le persone tabagiste seguite dai Centri Antifumo dell’AUSL che sono state 59, mentre erano 115 nel 2020.
Fonte: parma.repubblica.it